A professo’


Mi chiedi perché ti ascolto,
che importanza abbia il fatto che oggi
hai parlato con tua sorella
hai giocato con una bimba
e hai provato rimorso
mangiando un essere vivente?

E’ vero che sono uno studente promiscuo
che segue maestri esotici e illustri.
Nella mia lingua di concetti e di astrazioni
mi istruiscono: ascolta, ascolta.

Se oggi tutti avessero dato ascolto a un familiare
ci sarebbe meno guerra.
Se oggi tutti avessero giocato con una bimba
ci sarebbe meno corruzione.
Se oggi tutti avessero meditato su cosa stavano consumando
ci sarebbe meno fame.
Se oggi io avessi mostrato la tua umiltà
sarei più felice.

Cara maestra, non vedi che la lezione che impartisci tu
è quella più preziosa?
E che la mia è solo ricordarti che siamo nella tua aula?

Aspetto con gioia la prossima lezione.

L’intelligenza

Caro ragno che sei perfetto
benedetto di ogni dote necessaria
gambe, occhi e soprattutto istinto.
Fai casa senza volerlo
ti alimenti senza deciderlo.
Privo di un singolo pensiero
l’intelligenza sublime che esprimi non è nel tuo cervello microscopico
ma nel tuo esistere.

Cara vespa che sei perfetta
complessa di corpo e di comportamento
capace di navigare senza pensiero
di vivere e di morire senza esitazione.
Intelligente non sei.
Il tuo essere però è una manifestazione
di un’intelligenza vasta e profonda.

Cara vita di infinite manifestazioni
di replicazione, di variazione e di mutazione continua.
Vedo nelle tue forme
che l’intelligenza suprema e originaria sei tu.
E che la mente umana è la vera intelligenza artificiale.

Il pensiero astratto, l’immaginazione e la razionalità
permettono ai tuoi volti umani di inventare, pianificare, costruire,
eliminare, inquinare, distruggere e annientare.
Consapevoli, quanto il ragno e la vespa,
dei motivi e dei risultati della loro attività
fino al punto che l’intelligenza artificiale minaccia il suo creatore.

Cara vita misteriosa, rivelati, rispondimi.
Perché giochi questo gioco d’azzardo?
Perché fai la gara con te stessa?
Hai dato luce al pensiero che ti minaccia
e anche alla consapevolezza capace di salvarti.

Cara vita, non sono in grado di prevedere l’esito del tuo gioco.
La mia mente è incapace – quanto la tela del ragno e le ali della vespa – di comprendere la tua complessità.

Cara vita, mi arrendo alla tua intelligenza originaria.
Mi affido a entrambe le doti che possiedo: il pensiero e la consapevolezza
come il ragno si affida alle sue gambe
e la vespa alla sua navigazione.

Cara vita che sei perfetta, mi arrendo a te.

Una passeggiata notturna

Caro eucalipto,
scendo queste scale ogni giorno
e non ti vedo mai.
Il tuo tronco, forte e alto,
mi porta gli occhi con sé al cielo.
Ah. E’ un momento d’intimità.
La luna ti bagna le foglie nella sua luce.
L’assorbi e la porti ad ogni tua cellula.
Ditemi, per favore:
è un appuntamento o vi siete incontrati per caso?

Cara palma, buona sera.
Sembri sola, circondata
di cemento e d’asfalto.
Sotto terra però, hai le radici
robuste quanto i tuoi rami,
accolte dalla terra
nella quale giochi con tanti esseri
e flirti con altre radici.

Caro tassista, grazie per il concerto.
Le note e il ritmo del tuo clacson
esprimono il tuo cuore,
una mancanza di parole,
e la frustrazione di questa mattina
e di decenni fa.
Sai che adesso, qui, la luna ti bagna nella sulla luce?
Che le tue gomme restano salde salde sulla terra?
E che siamo qui, tutti, ad ascoltare la voce del tuo essere?

Questa sera
non sono altro che un punto d’incontro
fra l’eucalipto, la palma e il tassista.
Ed è sufficiente.

La ricetta per il sugo

A una giovane amica in occasione del suo matrimonio

La ricetta per il sugo
(il talismano della felicità)


Gli ingredienti migliori ci sono.
Nella padella già si trova l’olio d’oliva puro
e due spicchi d’aglio dimezzati (longitudinale)
insieme a un peperoncino piccolo piccante rosso pieno.
I pomodori pelati aspettano con pazienza
(cinque minuti in un bagno di acqua molto calda e si pelano da soli)
e un fuoco basso è acceso.

Cambierà il colore dell’aglio.
La forma dei pomodori subirà delle metamorfosi
e
passeranno odori diversi.
Non c’è motivo (
in ebraico, “non c’è gusto/sapore”) di preoccuparsi,
non c’è motivo di aver fretta.
Non c’è motivo di cercare o di decidere
perchè il gusto c’è davanti agli occhi.

Quando godiamo degli odori uno per uno,
quando apprezziamo ogni metaformasi così com’è
e quando cambiamo insieme al sapore
un altro ingrediente c’è
un altro ingrediente è maturo
ed è sempre stato maturo.

Sciuc Mahane Yehuda, Gerusalemme
Tradotta dal
ebraico originale

Nella memoria viva

Hai messo piede in questa terra e l’hai consacrata
hai appoggiato la mano su questo petto e hai lasciato un segno.

Nella memoria viva
di un luogo, delle parole, degli odori,
perfino dei colori della luce e dell’ombra,
nella memoria viva che respira quando metto piede in questa terra
quando appoggio la mano su questo petto,
nella memoria viva si trova la chiave del nostro interessere.

Nel nostro incontro si sono seminati nel cuore mio
i semi della tua felicità, del tuo entusiasmo, delle tue paure e dei tuoi dolori
e nella memoria viva sono stati annaffiati.
Quel che era mio è diventato tuo
quel che era tuo è diventato mio
e quindi non esiste la separazione, solo la trasformazione.

In questo petto mi prenderò cura delle paure tue-mie, con amore e con gentilezza,
e permetterò all’entusiasmo tuo-mio di correre su questa terra consacrata.

Tradotta dall’ebraico originale

F.A.O.

The Sahara is a shaded pond
compared to this meeting.
Words like the sand in shifting dunes
driven by torrents of confusion
under the beating rays of senselessness.
A desolation.

And you
with hair like a cool flowing stream
and eyes like fresh-picked dates.

Your smile may be a mirage
but these tears break my thirst.

גבול ארצינו


הדרך זאת המפותלת
עשויה מסיבובים ומקיפולים
שנכנסים ויוצאים
שחודרים ונסוגים
כמו משחק של שתי לשונות
לאורך הצורה היחידה של שני גופים.

הוא לא קו הפרדה אלא קו מגע
מאף צבע (colore) אלא ש
ל חֹם (calore)
ושל טעם
כמו זעה
נוצר ומעורב שמה איפה נפגשים
אצבעות ידינו הקלועות.

הוא לא מפצל אותנו
אלא מאחד אותנו הנצמדים
בטן לבטן
פה לפה
פן הוא ייעלם.

גבול (confine)
במטרה (con=עם fine=
מטרה)
גבול במטרה להכיר
גבול במטרה להתקרב
גבול במטרה לאהוב.

Il confine della nostra terra


Questo percorso tortuoso
è fatto di curve e di pieghe
che entrano e rientrano
penetrano e ritirano
come un gioco di due lingue
lungo l’unica forma di due corpi.

E’ una linea non di separazione ma di contatto
di nessun colore ma di calore
e di sapore
come il sudore
generato e mescolato là dove si incontrano
le dita delle nostre mani intrecciate.

Non ci divide
ci unisce e ci teniamo stretti
pancia a pancia
bocca a bocca
perchè la frontiera non scompaia.

Confine
con fine
con il fine di conoscere
con il fine di avvicinare
con il fine di amare.

Fa freddo sulla luna

Fa freddo sulla luna
nell’ombra e al sole
anche se i miei piedi
conoscono ogni pietra
ed ogni cratere.

Tra la polvere stellare
trovo le mie origini lontane.
La mia vera casa è l’amore
e l’amicizia è la mia vera città.