Sono pieno come …

The Italian expression pieno come un uovo has never convinced me. Surely, to describe how stuffed you are after an antipasto, pasta, smoked scamorza cheese, chicory sauteed in olive oil, garlic and red pepper, tiramisu and espresso, there must be something more appropriate than “I’m as full as an egg.” An egg? Since when is an egg the fullest thing imaginable?

Here is a tentative list of things fuller than an egg.
Sono pieno come…

  • Napoli
  • un’elefantessa incinta (A pregnant elephant)
  • il pranzo di natale (Christmas lunch)
  • Calcutta
  • un politico di bugie (a politician is of lies)
  • Kishke
  • il GRA alle 18.00 (the ring road at 6pm)

Add your own!

Stefi gets it.

Stefi (pronounced Shtefi like in Naples, never mind that she’s Bavarian) is the third in a string of glorious housemates, even if only for a month. The other day she asked for a ride to Villa Borghese, which I was happy to offer. Driving through Trastevere I began elucidating the logic behind driving in Rome. “You see, in August it’s like after sundown, stoplights are optional…”

“..and when you see a police car” she continued, as my hand jumped from the throttle to the brake, “it’s immediately September.”

Pensavo che il dolore fosse mio

Pensavo che il dolore fosse qualcosa di mio
da mantenere, da curare, da proteggere.
Pesava certo, ma come una scultura di marmo
elegante e fredda, attraente e dura.
Da avvicinarsi, da toccare, da innamorarsi
e a cui assomigliare.

E poi sentii la tua voce.
Né sottile né morbida né dolce
ma altrettanto pesante, dura
e opprimente.
Che può fare una piuma alla roccia?
Solo il martello del tuo fiato
poteva spezzare, schiacciare, frantumare
l’idolo e il tempio entrambi.

Finché i sassi si ridussero in polvere
e si mescolarono con le lacrime.

Dedicata alla voce di Bianca Giovannini, cantante della Bandajorona

די

in italiano vuol dire “ancora”
in ebraico “basta”.

è un’espressione penetrante per chi
non può che accelerare
mentre frena sulle curve,
spinto verso il silenzio
solo per trovare nella tranquilità
la smania.

si apre chiudendo
e si comincia finendo
per evitare una libertà limitante.

“איי, עוד לא אהבתי די
הרוח והשמש על פניי”
“ai, non ho ancora amato abbastanza (dai)
con il vento e il sole sul mio viso (panài)”

basta ancora
ancora basta
rifiuto e richiesta
desiderio e sufficienza.

dai.

La Tigre a la Farfalla / The Tiger and the Butterfly

La Tigre e la Farfalla

La tigre dormì mentre la farfalla posò le sue ali fra le sue righe. “La tua forza mi fa sentire libera,” disse la farfalla. “La tua libertà mi fa sentire forte,” rispose. Però il balzo più giocoso della tigre la impaurì, e i messaggi più espliciti delle antenne le risultarono impercettibili. “Sono fiero della mia tigrezza,” lei disse, “però non mi piaceresti così senza le tue ali colorate.” “E io non sentirei la mia farfallità,” rispose, “senza i colori tuoi, o i tuoi artigli.” E quindi la tigre permise la farfalla di danzare tra le sue vibrisse, e la farfalla volò un battito d’ali sopra il suo balzo.

The Tiger and the Butterfly

The tiger was sleeping when the butterfly rested her wings between his stripes. “Your strength makes me feel free,” she said. “Your freedom makes me feel strong,” he replied. But even the most playful pounce frightened the butterfly, and the clearest movement of her antennae went unnoticed by the tiger. “I’m proud of my tigerness”, he said, “and wouldn’t like you so much without your colorful wings.” “And I wouldn’t feel my butterfly-ness,” said she, “without your colors, or your claws.” And so the tiger let the butterfly dance among his whiskers, and the butterfly flew a wingflap above his pounce.

Le Rose

Mille e una rosa in tasca mia
Le ho portate per la passeggiata,
Da leggere tra i palazzi del tuo quartiere
Una quartina sopra i binari
Un’altra accanto al bar.

Portate ma non aperte.
La differenza tra un foglio e la tua guancia,
Tra l’inchiostro e il tuo profumo,
E fra l’ebbrezza di una vita passata
E la sobria gioia nel baciarti il fianco,
Khayy
àm la capì.

Avresti preferito leggere del paradiso
Invece di dimorarvi.
Una passeggiata tra mille e due rose morte.

no title / senza titolo

Non credo in Dio
e ricordo con avversione
i riti della mia infanzia
Ma quando sono infiltrato di desideri
e il mondo fa del mio petto
un incubatore di gioie e di sofferenze

come posso evitare
che il mio pianto
diventi una preghiera?


I don’t believe in God
and remember with aversion
the rites of my childhoodBut when I’m infiltrated by desires
and the world makes of my breast
an incubator of joys and suffering

how can I keep my crying
from becoming a prayer?