Domenica scorsa alle 16.00 mi sono stufato dell’imballaggio, della pulizia e dell’organizzazione. E’ giunta l’ora opportuna di salire sulla moto per una passeggiata al centro e poi decidere dopo 100 m che sarebbe meglio invece aggiungere “di Fara in Sabina” alla parola “centro”. Che ci vuole? Il vento freddo d’autunno faceva cadere le vecchie foglie marroni e arancioni dell’anno scorso – sembrava una giornata di metà novembre. Sentivo i muscoli delle gambe mentre ascendevo le scale di pietra e respiravo l’aria fresca guardando i panorami, e i pacchi piano piano hanno deciso di lasciare la mia mente. O forse è stato solo il senso di urgenza che se ne andò. Oppure, mi sono ricordato che esiste il resto del mondo. Piccoli brevi momenti, minuscoli sottili modi di allargare l’orizzonte. Facile, basta coltivare l’abitudine di essere aperto e pronto a farlo.
Sono sicuro che grazie alla freschezza della Sabina e alla freschezza della mente potevo apprezzare ancora di più Arancia Blu, il migliore ristorante che conosco. Anche dopo un giorno stressante di lavoro ve lo consiglio, ma il menù, i vini, il servizio, l’ambiente e buona compagnia potreste gustare al massimo solo con i sensi rinfrescati.
Anche oggi, che è il giorno che inizia per davvero l’autunno, la giornata è freddina e l’aria pungente. Stamattina c’era una visibilità notevole e il sole. E la Sabina si vedeva fin da qui, dal gazometro, indicata dalla forma inconfondibile del monte Soratte.
A quando il primo post da Gerusalemme?
A Gibbilix! Che bel giorno descrivi! Che ciai quarche foto da carica’?
Sto raccogliendo foto, impressioni e menù per i prossimi post ma anche comprando tende, un letto, sedie, e burocratizzandomi.