Caro eucalipto,
scendo queste scale ogni giorno
e non ti vedo mai.
Il tuo tronco, forte e alto,
mi porta gli occhi con sé al cielo.
Ah. E’ un momento d’intimità.
La luna ti bagna le foglie nella sua luce.
L’assorbi e la porti ad ogni tua cellula.
Ditemi, per favore:
è un appuntamento o vi siete incontrati per caso?
Cara palma, buona sera.
Sembri sola, circondata
di cemento e d’asfalto.
Sotto terra però, hai le radici
robuste quanto i tuoi rami,
accolte dalla terra
nella quale giochi con tanti esseri
e flirti con altre radici.
Caro tassista, grazie per il concerto.
Le note e il ritmo del tuo clacson
esprimono il tuo cuore,
una mancanza di parole,
e la frustrazione di questa mattina
e di decenni fa.
Sai che adesso, qui, la luna ti bagna nella sulla luce?
Che le tue gomme restano salde salde sulla terra?
E che siamo qui, tutti, ad ascoltare la voce del tuo essere?
Questa sera
non sono altro che un punto d’incontro
fra l’eucalipto, la palma e il tassista.
Ed è sufficiente.