Questa volta abito nel quartiere di Nahlaòt, una zona popolare dal fine ‘800. Vicoli stretti, palazzi di uno o due piani, puoi sentire gli odori delle varie cucine una per una quando cammini per strada. Le case sono facciate della pietra gerosolimitana bianca, ma i tetti rossi puoi vedere dalla colle accanto, givàt ram. Il ponte passa da un parcheggio alla corte suprema.
Nahlaòt si trova nella vicinanza dello sciuc, il mercato più grande di israele. Si è appena aperto un cafè-ristorante “topolino” dove oggi pomeriggio, mentre passavano centinaie di persone di tutte le età e di origini diversi, tutti con i sacchetti in mano pieni di erbe, verdure, dolci per lo shabbat, pane ecc, suonava un gruppo jazz.
Per quanto mangio devo correre su è giù sulle colline. Un giorno tornando, sempre nello stesso rione, ho trovato un’espressione politica nuova…
belle foto, hai fatto progressi. La seconda me piace tanto.
La terza, hai appeso tu la bandiera della lazio, vero?
Ciao Bar! un saluto da Roma. Mauro
La Lazio!!!???
Sto bene qui. Un bacione a tutti!