Il 2 novembre è stato pubblicato un articolo su La Stampa da Luciana Littizzetto che parla della sua confusione e frustrazione a riguardo delle campagne di risparmio energetico. Nomina i frigoriferi aperti nei supermercati che raffreddano tutta la sala fino al gelo e i grattacieli completamente illuminati, e domanda a che serve spegnere il computer o tenere chiuso il frigo di casa. Un’osservazione ben giustificata che conclude così:
Ecco una risposta.
Cara Luciana,
Ho letto il tuo articolo e condivido la tua analisi e le tue perplessitá nei confronti dei tentativi di risparmio energetico di fronte agli sprechi cosmici che descrivi. Come straniero venuto a Roma da Israele non puoi immaginare la mia reazione alle fontanelle.
Vorrei rispondere al tuo articolo, e in particolare a chi l’hai indirizzato. Non sono i politici che ci suggeriscono di risparmiare l’energia. Chi invece ci consiglia di risparmiare l’energia sono: scienziati, persone che lavorano nel campo dell’ecologia, esperti dell’agricoltura e dello sviluppo alimentare (guarda le dichiarazioni della FAO), biologi che documentano la scomparsa delle specie dal pianeta. I politici invece sai dove sono, e sai che sono spesso le ultime persone ad agire per il bene o per il bisogno delle persone che rappresentano o dell’ambiente in cui vivono. Se i nostri uffici (mica devono essere grattacieli) sono sempre a luci accese e se i supermercati ti portano al polo nord (dove gli orsi stanno affogando per lo scioglimento dei ghiacciai) è perché i politici glielo permettono, e perché noi consentiamo ai politici di permetterglielo.
Come cittadini comuni e come antenati delle future generazioni, abbiamo un dovere doppio: trovare un modo di vivere che non abbia un impatto negativo sulla loro vita futura e di organizzarci per impedire ai grandi interessi economici di avere un tale impatto. Credo che tutti uniti ce la potremmo fare.
La tua fatica non è vana, e non hai bisogno dei politici per agire in modo amorevole.
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