La tigre dormì mentre la farfalla posò le sue ali fra le sue righe. “La tua forza mi fa sentire libera,” disse la farfalla. “La tua libertà mi fa sentire forte,” rispose. Però il balzo più giocoso della tigre la impaurì, e i messaggi più espliciti delle antenne le risultarono impercettibili. “Sono fiero della mia tigrezza,” lei disse, “però non mi piaceresti così senza le tue ali colorate.” “E io non sentirei la mia farfallità,” rispose, “senza i colori tuoi, o i tuoi artigli.” E quindi la tigre permise la farfalla di danzare tra le sue vibrisse, e la farfalla volò un battito d’ali sopra il suo balzo.
The tiger was sleeping when the butterfly rested her wings between his stripes. “Your strength makes me feel free,” she said. “Your freedom makes me feel strong,” he replied. But even the most playful pounce frightened the butterfly, and the clearest movement of her antennae went unnoticed by the tiger. “I’m proud of my tigerness”, he said, “and wouldn’t like you so much without your colorful wings.” “And I wouldn’t feel my butterfly-ness,” said she, “without your colors, or your claws.” And so the tiger let the butterfly dance among his whiskers, and the butterfly flew a wingflap above his pounce.